Introduzione
Donne con disabilità lavorative
L’UE rivolge i suoi sforzi alla situazione delle donne con disabilità e nel tempo ha costruito una vera e propria politica europea sulla disabilità, espressa attraverso importanti documenti.
Utile a definire lo scenario è il documento “La situazione delle donne con disabilità” (parere esplorativo richiesto dal Parlamento Europeo), adottato l’11/07/2018. Le donne con disabilità sono il 16% della popolazione totale di donne in Europa, ovvero 40 milioni di donne e ragazze con disabilità. La maggior parte delle volte le donne con disabilità “affrontano discriminazioni intersettoriali in tutti gli ambiti della vita, inclusi svantaggi socio-economici, isolamento sociale, violenza contro le donne, sterilizzazione forzata e aborto, mancanza di accesso ai servizi comunitari, alloggi di bassa qualità, istituzionalizzazione”. , assistenza sanitaria inadeguata e negazione dell’opportunità di contribuire e impegnarsi attivamente nella società». Per quanto riguarda l’occupazione, il documento spiega che la partecipazione delle donne al mercato del lavoro, in generale, è molto inferiore a quella degli uomini (46,6% contro 61,9%) e che solo il 18,8% delle donne con disabilità è impiegata nel UNIONE EUROPEA. Le donne e le ragazze con disabilità incontrano maggiori difficoltà ad entrare nel mercato del lavoro a causa delle barriere alla mobilità e della maggiore dipendenza dai familiari. Talvolta, infatti, la dipendenza personale, familiare o personale crea ostacoli alla partecipazione attiva delle donne all’istruzione, al mercato del lavoro e alla vita sociale ed economica della comunità, rendendo loro più difficile condurre una vita indipendente.
Il documento propone anche alcune raccomandazioni ai Paesi per migliorare questa situazione, tra cui:
- attuare la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità (UNCRPD), le raccomandazioni in materia di donne e ragazze con disabilità ricevute dall’UE nel 2015 e il Commento generale n. 3 del Comitato delle Nazioni Unite sull’articolo 6 della CRPD;
- -includere una prospettiva della disabilità nella sua strategia, politiche e programmi per la parità di genere e una prospettiva di genere nelle sue strategie sulla disabilità, compresa la sua futura strategia europea sulla disabilità 2020-2030 e il pilastro europeo dei diritti sociali e indica due importanti dimensioni per promuovere l’occupabilità delle donne con disabilità:
- utilizzare lo strumento del “microfinanziamento e del Fondo sociale europeo” per promuovere l’occupazione e promuovere l’inclusione sociale, le opportunità di lavoro autonomo, l’imprenditorialità tra le donne con disabilità, la pari rappresentanza nei consigli di amministrazione delle imprese, lo sviluppo delle imprese sociali o l’avvio di un’attività in proprio dovrebbe essere promosso’ (p. 11).
- realizzare un “migliore equilibrio tra vita professionale e vita privata per le donne con disabilità e gli assistenti di persone con disabilità attraverso misure efficaci basate sulle loro esigenze specifiche” (p. 12).